Associazione Antiracket
"Pianura per la legalità
ed in memoria di Gigi e Paolo"
Iscritta nello Speciale Elenco, tenuto presso la Prefettura di Napoli, al numero d’ordine 6 ai sensi del D.M. n.614/1994, del D.M. n.451/1999 e successive modificazioni.
La nostra storia.
L’associazione antiracket e antiusura “Pianura per la Legalità” è la prima e la più importante associazione antiracket della Regione Campania, è nata ufficialmente il 20 marzo 2003 dopo circa un anno di incontri e discussioni tra quelli che poi diventeranno i 15 soci fondatori.
L’associazione nacque e tutt’ora opera, senza alcuna finalità di lucro, principalmente per difendere le imprese ed i cittadini del quartiere di Pianura dal racket delle estorsioni, dall’usura e da ogni altra forma di illegalità e per rappresentare e tutelare unitariamente gli interessi del commercio, del turismo e dell’imprenditoria locale, oltre che per prestare assistenza e solidarietà alle vittime danneggiate da attività estorsive.
10 giugno 2002
L’associazione dei commercianti di Pianura aderente alla Confesercenti organizza una manifestazione pubblica contro la criminalità nei locali della scuola media statale Ferdinando Russo a via Piano Regolatore.
Alla manifestazione furono invitati i rappresentanti di tulle le Istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione, furono invitate le forze dell’ordine, le associazioni e le parrocchie di Pianura.
Tra i partecipanti c’erano, tra tanti altri, l’allora parlamentare del collegio On.le Riccardo Marone, il dott. Enrico Tedeschi in rappresentanza dell’allora assessore alla sicurezza della Regione Campania Maria Fortuna Incostante, l’allora assessore alla sicurezza del cittadino del Comune di Napoli Avv. Roberto De Masi, il consulente antiracket del Comune Tano Grasso e Geppino Fiorenza di Libera Campania anche in rappresentanza del provveditorato agli studi di Napoli.
Erano inoltre presenti il segretario regionale della Confesercenti Cosimo Callisto, il capitano Francesco Rizzo comandante della compagnia dei carabinieri di Rione Traiano, il dirigente del locale commissariato di Polizia di Stato ed il parroco della Chiesa di San Giorgio Martire don Vittorio Zeccone.
Ma soprattutto parteciparono decine di commercianti e cittadini stanchi della spirale di violenza, furti, rapine e scippi che in quelle settimane stava attanagliando tutto il quartiere. Durante questa manifestazione si registrò un atteggiamento inconsueto da parte dei commercianti intervenuti, infatti, invece di lamentarsi solo della solita mancanza di controllo del territorio e della non presenza delle forze dell’ordine, molti commercianti fecero autocritica dichiarando che quelli che facevano le rapine nei loro negozi in realtà loro li conoscevano benissimo perché erano gli stessi che fino a pochi mesi prima erano garzoni proprio nei negozi in cui adesso entravano con pistole in pugno a chiedere i soldi dell’incasso. Questi operatori commerciali dissero che se loro non cedevano a questi mocciosi forse il problema si risolveva anche semplicemente impedendo a questi “mocciosi” di diventare criminali più pericolosi. Queste considerazioni fecero immaginare a Tano Grasso che in questo quartiere forse era possibile costituire una associazione antiracket sul modello di quella nata a Capo d’Orlando nel 1992.
Quindi al termine della manifestazione Grasso invitò Luigi Cuomo, segretario dell’associazione dei commercianti e organizzatore di quella iniziativa, insieme al parroco don Vittorio Zeccone a verificare la possibilità di costituire a Pianura un’associazione antiracket sul modello della prima associazione antiracket che lui contribuì a fondare in provincia di Messina. Cuomo e Zeccone accettarono l’invito e iniziarono ad incontrare Tano Grasso sistematicamente e in modo molto riservato insieme a diversi commercianti e rappresentanti della società civile e delle scuole locali.
Seguirono molti mesi di discussione e di incontri durante i quali il gruppo a poco a poco diventò di 15 e si decise, quindi, di pervenire alla costituzione notarile dell’associazione.
Durante questi mesi, nella più assoluta, segretezza, il gruppo incontrò più volte il colonnello Vincenzo Giuliani, comandante provinciale dei Carabinieri, il Questore Franco Malvano, ed il Prefetto di Napoli in orari compatibili con le esigenze dei commercianti che chiudono i negozi dopo le 8 di sera.
29 aprile 2003
Pianura ospita la manifestazione ufficiale di presentazione dell’associazione e dei suoi scopi con la partecipazione del Sindaco Rosa Russo Jervolino, del consulente antiracket Tano Grasso e del Questore di Napoli Franco Malvano.
9 giugno 2003
L’associazione organizza una manifestazione con il nuovo Prefetto di Napoli Renato Profili che insieme ai soci dell’associazione visita alcuni negozi e alcune strade nel quartiere di Pianura. Al termine del giro tra i negozi il Prefetto incontra a porte chiuse i soci dell’associazione nella loro sede sociale presso la Parrocchia di San Giorgio Martire. Nel novembre di quello stesso anno l’associazione accompagna il primo commerciante a sporgere denuncia per una tentata estorsione da parte di due esponenti del clan Marfella allora dominante nel quartiere, i due denunciati furono i fratelli Giuseppe e Salvatore Mele detti “‘e giuliett’”. La denuncia viene presentata alla compagnia dei Carabinieri di Rione Traiano comandata dal capitano Francesco Rizzo. Dopo pochi giorni dalla denuncia Salvatore viene arrestato mentre Giuseppe si dà alla latitanza ma viene anch’esso arrestato dopo pochi mesi in provincia di Napoli. A maggio del 2004 inizia il processo che si svolse col rito abbreviato e a luglio dello stesso anno vennero anche emesse le severe condanne in primo grado.
11 febbraio 2004
L’associazione ospita a Pianura l’On.le Alfredo Mantovano sottosegretario con delega del Ministero dell’Interno. La manifestazione si svolge attraversando alcune strade del quartiere insieme ai vertici provinciali delle forze dell’ordine e terminando con una manifestazione pubblica a sostegno della prima associazione antiracket di Napoli, la manifestazione si svolge presso la palestra dell’8° circolo didattico nei pressi del negozio di Lello Cangiano. Mantovano insieme al Prefetto Profili, al Commissario nazionale antiracket Ferrigno, ed ai vertici delle forze dell’ordine visitano Cangiano nel suo negozio e gli espressero tutta la loro solidarietà per la coraggiosa denuncia sporta pochi mesi prima.
26 maggio 2004
L’associazione si costituisce per la prima volta parte civile nell’udienza preliminare del processo che vede parte offesa Raffaele Cangiano, imprenditore e socio dell’associazione.
16 luglio 2004
Insieme ad una foltissima delegazione di cittadini di Pianura e al comandante della compagnia dei Carabinieri capitano Rizzo, l’associazione accompagna Raffaele Cangiano in Tribunale a testimoniare contro i suoi estorsori.
Nella notte tra il 28 ed il 29 maggio 2005 sconosciuti sparano nella saracinesca di Alfonso Baratto. È la vigilia della prima udienza del processo che vede proprio Baratto, insieme ad altri numerosi commercianti, parte offesa. Nel corso di questa prima udienza Baratto, gli altri suoi colleghi denuncianti, il Comune di Napoli e l’associazione antiracket si sarebbero dovuti costituire parte civile e l’intimidazione era chiaramente tesa a scoraggiare ed impaurire le vittime. Invero al processo tutti erano al loro posto e si costituirono, come previsto parte civile regolarmente.
30 maggio 2005
L’associazione organizza la manifestazione di solidarietà al commerciante colpito dalla grave intimidazione al quale la camorra spara nelle saracinesche la notte tra il 28 ed il 29 maggio. Alla manifestazione partecipa il Sindaco Iervolino, l’assessore De Masi, l’assessore regionale Corrado Gabriele, l’associazione Libera e tutte le associazioni antiracket napoletane. Durante la manifestazione i commercianti di Pianura in segno di solidarietà chiudono i negozi un’ora prima.
13 marzo 2009
La Prefettura di Napoli, in relazione alle verifiche condotte sull’associazione, previste dall’art.4 del D.M. 220/2007, conferma per il nuovo triennio l’iscrizione nell’elenco provinciale delle associazioni e fondazioni antiracket e antiusura previste dall’art.13, comma 2 della legge 44/99 e dall’art. 15, comma 4 della Legge 108/96.
12 aprile 2011
L’associazione antiracket di Pianura adotta la memoria dei due giovani Gigi Sequino e Paolo Castaldi vittime innocenti della criminalità uccisi barbaramente dalla camorra la sera del 10 agosto del 2000 a Pianura.
La prima associazione antiracket della città delibera di adottare la memoria dei due giovani rinominando l’Associazione “Pianura per la Legalità in memoria di Gigi e Paolo”. Alla cerimonia sobria, essenziale ma molto emozionante presero parte decine di studenti delle scuole del quartiere, moltissimi docenti, i familiari di Gigi e Paolo, il coordinatore dei familiari delle vittime della criminalità Lorenzo Clemente, il coordinatore regionale di Libera Geppino Fiorenza, il dirigente del Comune di Napoli dott. Antonio Villano, don Enzo Tiano, parroco della parrocchia di San Giuseppe Operaio, Francesco Pisano, docente del liceo Labriola, Livio Falcone, consigliere provinciale, Lorenzo Diana, coordinatore nazionale della RETE PER LA LEGALITÀ ed il presidente dell’associazione antiracket Giorgio Baiano.
Dopo i saluti del Dirigente della scuola media F. Russo il dott. Carmine Amelio fu rivolto un particolare ringraziamento alla docente Laura Pelosi che organizzò, insieme al prof. Gianni Palmers l’intera manifestazione.
12 settembre 2018
La Prefettura di Napoli, in relazione alle verifiche condotte sull’associazione, previste dall’art.4 del D.M. 220/2007 e ss.mm. e D.M. n. 223/15, conferma per il nuovo triennio l’iscrizione nell’elenco provinciale delle associazioni e fondazioni antiracket e antiusura previste dall’art.13, comma 2 della legge 44/99 e dall’art. 15, comma 4 della Legge 108/96.
26 giugno 2019
L’associazione è iscritta nel registro delle associazioni di promozione sociale della Regione Campania al numero 397.